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Le Mie Ricette

GELATINA DI UVA FRAGOLA
Io da quest'anno grazie a mia zia nelly .( vive a Cali colombia)che mi ha fatto assaggiare il succo di uva fragalo era una bontà e cosi ho deciso di fare la gelatina di uva. per fare il il succo di uva fragola, lavare per bene l'uva fare bollire leggermente e lasciare a macerare per una notte intera. il giorno dopo centrifugare Con l'accortezza di passare più volte gli scarti nella centrifuga per sprecare il meno possibile di succo.. . E poi soprattutto ho recuperato anche la parte meno acquosa che è stata centrifugata ma si deposita sotto il filtro.State attenta per no buttare il materiale buono Per chi non ha la centrifuga vi progongo di procedere come facevo io con il frullatore (frullare il succo d'uva) e poi filtravo il tutto con un colino a maglia stretta, più volte. Una volta ottenuto il succo di uva fragola la procedura è semplice e rapida. Metto succo, zucchero e tutta insieme in una pentola a fuoco medio e non altissimo. Mescolo con un cucchiaio di silicona per far sciogliere zucchero e aspetto pochissimi minuti che il composto incominci l'ebollizione (ma non aspettate di vederla forte iniziate a contare da quando la vedete appena accennare). Contate due minuti quindi spegnete e aggiungere la gelatina mettete nella formine (io lo messa nei bicchierini da cafè ) e decorata come nella foto E' necessario che stia sul fuoco il meno possibile perchè perde il sapore naturale e il colore cosi avrà un sapore di frutta fresca e non cotta. Provatela e fatemi sapere

venerdì 3 febbraio 2012

I dolci


GELATINA DI UVA FRAGOLA
uva fragola 100 ml di succo (1.200 kg circa di uva)
zucchero  semolato 100 gr ( gelatina 24 gr )

Io da quest'anno grazie a mia zia nelly .( vive a Cali colombia)che mi ha fatto assaggiare il succo di uva fragalo era una  bontà e cosi ho deciso di fare la gelatina di uva. per fare il  il succo di uva fragola,  lavare per  bene l'uva  fare bollire leggermente e lasciare a macerare per una notte intera. il giorno dopo centrifugare  Con l'accortezza di passare più volte gli scarti nella centrifuga per sprecare il meno possibile di succo.. . E poi soprattutto ho recuperato anche la parte meno acquosa che è stata centrifugata ma si deposita sotto il filtro.State attenta per no buttare  il materiale buono
Per chi non ha la centrifuga vi progongo di procedere come facevo  io con il frullatore (frullare il succo d'uva)
    e poi filtravo il tutto con un colino a maglia stretta, più volte.
Una volta ottenuto il succo di uva fragola la procedura è semplice e rapida. Metto succo, zucchero e  tutta insieme in una pentola a fuoco medio e non altissimo. Mescolo con un cucchiaio di silicona per far sciogliere zucchero  e aspetto pochissimi minuti che il composto incominci l'ebollizione (ma non aspettate di vederla forte iniziate a contare da quando la vedete appena accennare). Contate due minuti quindi spegnete e aggiungere la gelatina  mettete  nella formine (io lo messa nei bicchierini da cafè ) e decorata come nella foto
E' necessario che stia sul fuoco il meno possibile  perchè  perde il sapore  naturale e il colore  cosi avrà un sapore di frutta fresca e non cotta. Provatela e fatemi saper






creme brulè al tè verde
61di "Mi piace"
La creme brulè, dolce di origine francese la cui ricetta risalirebbe al lontano 1691, significa letteralmente crema bruciata, e consiste in una crema contenente uova, latte, panna e vaniglia cotta a bagnomaria nel forno in pirofile monoporzione.

Come ultimo tocco, viene cosparsa di zuccherosuccessivamente caramellato, in modo da formare una sottile superficie dolce e croccante . Io come sempre ho voluto regalarvi questa versione con il tè verde, una idea di una cara "amica" che la mangio a New York
                                                                                                                                                                                                      
ingredienti

latte 125 ml
panna 500 ml
uova 8 solo  tuorlo
vaniglia 1 baccello
zucchero 120 gr
te verde 1 cucchiaino da cafè 
zucchero di canna muscovado



Per preparare la creme brulèe al te verde la prima cosa da fare è far bollire la panna e il latte con il te e la vaniglia , a fuoco lento e lasciate in infusione per due ore, dopo accendere il forno a 180°.
Sbattette i tuorli con lo zucchero semolato in una terrina con le fruste elettriche ad alta velocità fino ottenere una crema chiara e spumosa ,quindi unite un poco alla volta il misto di latte e panna .Aiutatandovi con un cucchiaio filtrate con un collino a maglia fine in una caraffa .


Distribuite nella pirofile e mettete in una teglia , epuoi riempite la tegila di acqua calda fino metà dell' altezza delle pirofile , fate cuocere in forno a 35-45 minuti o finchè la crema sarà soda ma ancora morbida al centro. Togliete la pirofila della teglia e fate raffreddare a temperatura ambienta per 1 ora

Ho fino a quando arrivano gli ospiti fino al momento di servire

Cospargete uniformemente la superficie di ogni pirofila con lo zucchero muscovado. Accendete un cannello di cucina e caramellare, in alternativa riscaldate il grill al massimo e mettete le pirofile per 8-10 cm sotto al grill per 3-4 minuti controllate sempre fino a che lo zucchero si sarà caramellato

Proprietà antiossidanti del tè verde

Ormai da qualche anno si fa un gran parlare dei prodotti a base di tè verde, abilmente proposti ai consumatori come veri e propri elisir di bellezza, antidoti contro l'invecchiamento e chi più ne ha più ne metta. I tanto decantati effetti salutistici del tè verde sono legati, tanto per cambiare, al suo prezioso contenuto in antiossidanti, che come ormai un po' tutti sanno, aiuta l'organismo a difendersi dai radicali liberi (molecole reattive implicate nel danno cellulare).
Tè verdeIn particolare, il potenziale antiossidante della bevanda è associato all'elevato contenuto in catechine, che nel tè verde rappresentano circa il 20-40% del peso secco. Tra queste sostanze la più abbondante è chiamata (-)-epigallocatechina gallato (EGCG) ed è particolarmente nota per aver dimostrato spiccate proprietà antiossidanti ed antimutageniche. Grazie a queste caratteristiche, l'EGCG inibisce la crescita e la proliferazione delle cellule tumorali; riduce inoltre i livelli di colesterolo LDL e di trigliceridi, esercitando, per questo, un'azione protettiva dalle malattie cardiovascolari.
Epigallocatechina a parte, la miscela delle varie sostanze presenti nel tè verde ha dimostrato un'azione antiossidante superiore rispetto ai singoli componenti, confermando l'ormai accettata tesi secondo cui i fitocomplessi alimentari sono molto più attivi dei singoli componenti isolati e purificati.
creme brulèe ai mirtilli 
creme brulèe ai mirtilli neri


Il testa di "moro" amo fare questo dolce in tutti i modo ...
di "Mi piace"   
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Il biancomangiare è uno dei più antichi dolci della pasticceria siciliana.
Molto diffuso nell’area mediterranea, in Italia è tipico, oltre che in Sicilia, anche in Val D’Aosta dove assume il nome di Blanc Manger.
L’origine del dolce è incerta, si pensa che possa derivare dall’antica ricetta francese  del blanch mangeri che, tuttavia, era un piatto a base di riso cotto nel latte.
Il biancomangiare arrivò in Sicilia, quasi certamente, nell’XI secolo,  con i popoli mussulmani, ed era tipico della contea di Modica nel ragusano. In Sicilia tradizione prevede, per la realizzazione di  questo semplice e delicato dolce dal colore bianco candido, l’uso del latte ricavato dalle mandorle con un laborioso procedimento. Successivamente il latte di mandorle, in alcuni casi, ha ceduto il posto al latte bovino o ovino e ciò, probabilmente, non per migliorare il prodotto  ma sicuramente per facilitarne la preparazione. Resta in ogni caso un dolce raffinato dal gusto e  profumo caratteristico della Sicilia.
Io vi proponiamo diverse ricette, dalla tradizionale con il latte di mandorle, a quelle con il latte di mucca o ancora con i savoiardi.
Prima di passare alle ricette vi do   quella per ottenere il latte di mandorle . Tuttavia se risultasse difficile la realizzazione, potrete sempre usare quello facilmente reperibile nei negozi addetti.
Ingredienti per il latte di mandorle250 grammi di mandorle pelate (di cui qualcuna amara)
litri 1,250 di acqua
80 grammi di zucchero
ProcedimentoMettere le mandorle in una ciotola con acqua bollente per un paio di minuti, quindi privarle della pellicina e, poco per volta pestarle nel mortaio (anche se non è la stessa cosa, potrete usare un cutter) e raccoglierle in un fazzoletto di lino; formare un sacchetto, bagnarlo spesso con acqua e, ogni volta, spremere con le dita in modo da raccogliere il liquido bianco che fuoriesce in una ciotola. Ripetere quest’operazione per tre volte, fino ad esaurimento delle mandorle e fin quando avrete sfruttato al massimo il pesto ricavato (che metterete da parte). A questo punto stemperare il liquido ottenuto nell’acqua (se si vuole ottenere un latte dal gusto più forte, diminuire la quantità di acqua), unire il pesto di mandorle, già messe da parte, lo zucchero e tenere in infuso per circa due ore. Trascorso il tempo filtrare e raccogliere il latte di mandorle.

Biancomangiare con latte di mandorle


Bianco mangiare con savoiardi
biscotti savoiardi
Caffé zuccherato
Cacao in polvere amaro
Procedere come nella ricetta precedente.
Inzuppare i savoiardi nel cafè e disporli sul fondo di in un contenitore a bordi alti, versare il biancomangiare intiepidito e livellare con una spatola. Fare raffreddare e, prima di servire, spolverare con il cacao.





Ingredienti per bianco mangiare alle mandorle

1 litro di latte di mandorle
La buccia di un limone grattugiata
200 grammi di zucchero
100 grammi di amido per dolci
Cannella in polvere
Procedimento
Mettere il latte in una ciotola su fuoco a fiamma dolce, tenendone da parte un bicchiere. Unire la buccia del limone, lo zucchero e la cannella. Intanto sciogliere a freddo l’amido nel latte messo da parte, filtrarlo quindi unirlo al latte che nel frattempo sarà tiepido. Mescolare in continuazione con un mestolo di legno e, non appena comincia ad addensare, e comunque appena giunge a bollore, togliere dal fuoco. Continuare a mescolare e versare il composto in uno stampo (o diverse formelle) inumidito. Fare raffreddare (anche in frigo) e, quando il biancomangiare sarà ben denso, sformare in un piatto da portata spolverandolo con la cannella.
Biancomangiare con latte
Un litro di latte
150  grammi di zucchero semolato
100 grammi di amido per dolci
50 grammi di pistacchi tritati grossolanamente
Cannella in polvere
Procedimento
Mettere il latte in una ciotola con il latte e sciogliervi lo zucchero, quindi unire l’amido e mescolare bene con una frusta in modo che non si formino grumi. A questo punto mettere su fuoco dolce e mescolare continuamente con un mestolo fin quando il liquido comincia ad addensare (facendo attenzione a non far bollire). Togliere dal fuoco, unire i pistacchi e, con la frusta, continuare a mescolare energicamente per un paio di minuti. Versare il composto in uno stampo inumidito e mettere a raffreddare (anche in frigo), Quando il biancomangiare sarà ben denso, sformare in un piatto da portata spolverandolo con la cannella.
Nota:io ho   usato i pistacchi,   dadini di zuccata, cioccolato fondente a gocce, mandorle a scaglie…fate un po’ voi!


  • mousse al cioccolato e panna con ribes 
Ingredienti per 4 persone
250 g di cioccolato
40 g di burro
2 uova
1 albume
4 cucchiai di rum. 
panna a piacere e ribes rosso 

PREPARAZIONE

Spezzettate 300 g di cioccolato fondente in una casseruola, aggiungete tre cucchiai di acqua e fate fondere a bagnomaria su fuoco basso, mescolando continuamente, finché il cioccolato sarà completamente sciolto. Togliete dal fuoco e incorporate il burro, due tuorli e il rum. Mescolate bene e tenete da parte.
In una terrina montate i tre albumi a neve fermissima e incorporate la crema di cioccolato mescolando delicatamente dal basso verso l’alto fino a ottenere un composto spumoso. Suddividete la mousse in quattro coppette individuali e riponete in frigorifero per almeno 3 ore.
Al momento di servire decorate le coppette di mousse con riccioli ricavati dal cioccolato rimasto e con ribes e panna

Il cioccolato fondente, che contiene pasta di cacao, burro di cacao e zucchero, si suddivide nelle sottocategorie “fondente extra” (non meno del 45% di cacao di qualità superiore) e “fondente” (non meno del 43% di cacao di media qualità


















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